Combattere lo spam

Come colpire gli spammer al portafogli


Un bel giorno, scaricando la posta, trovate un'offerta "irripetibile e solo per voi"? Nel 99% dei casi, quel messaggio e' spam, ovvero posta indesiderata inviata a migliaia di persone per fare pubblicita' a societa', prodotti o siti Internet. Una mail che fa perdere tempo, denaro, risorse: sia essa una catena di S.Antonio o la pubblicita' di un prodotto, la posta indesiderata e' un problema che va affrontato e possibilmente eliminato alla radice. Molti ritengono che il problema della posta indesiderata si possa risolvere in poco tempo: un click sul pulsante elimina" del browser.

Si sbagliano di grosso: combattere lo spam porta via tempo e denaro, ma e' necessario che un numero sempre maggiore di persone ne prendano coscienza a diventino attori, anziche' spettatori, nell'azione contro gli spammer. L'invio di messaggi di posta elettronica non sollecitati, specialmente se contenenti materiale promozionale e/o commerciale, costituisce una violazione delle norme di Netiquette in vigore in Italia, nonché dei principi di uso corretto delle risorse di rete enunciati nei documenti RFC1855 e RFC2635.

L'argomento spam e' assai vasto e lo scrivente non ha le competenze per affrontare in maniera esaustiva (o almeno avvicinarsi) il fenomeno "posta indesiderata". Rimando per questo a chi ha gia' offerto il proprio tempo e la propria cultura alla rete, pubblicando pagine che spiegano in maniera dettagliata come affrontare lo spam, imparando ad analizzare gli header di un messaggio per poi segnalare il tutto ai provider di connettivita' o spazio web.

Perche' allora queste pagine? Sono un duplicati?
Direi di no: le leggi italiane consentono una via complementare per combattere lo spam. Alla segnalazione diretta ai fornitori di connettivita', spazi web e nomi a dominio (sempre *fondamentale*), si affianca la via legale, che puo' portare danni economici allo spammer italiano. Un'arma aggiuntiva per colpire economicamente le societa' che utilizzano la rete in modo improprio.

Va comunque ricordato che il ricorso al Garante per la protezione dei dati personali e' uno strumento complementare, NON l'unico strumento per la lotta allo spam. Ecco perche' e' importante non abusarne, ma perseguire gli spammer con i metodo tradizionali, affiancando quando possibile anche il ricorso. E' altresi' importante non intasare il Garante con richieste prive di significato, ne' ricorrere al Garante sempre e comunque. L'obiettivo e' colpire gli spammer, non rincorrere facili guadagni (che non sono nemmeno tali). Non presentate ricorso se non avete le carte in regola per vincerlo (ad esempio se non sapere leggere gli header della mail di spam e dunque se rischiate di indicare nel ricorso persone o societa' inesistenti). Se decidete di fare ricorso, accertatevi di seguire tutti i passi previsti, senza fretta e senza lesinare sulle risorse (ad esempio agendo via mail anziche' con le raccomandate per risparmiare qualche euro).

La mia vittoria ha probabilmente aperto un nuovo fronte di lotta allo spam: e' importante che non sia una vittoria di Pirro, ma che diventi un'arma in piu'. Per questo e' importante evitare atteggiamenti lucrativi (ovvero fare ricorso con l'obiettivo di ricevere denaro) o superficiali (fare ricorso senza avere le necessarie basi teorico-pratiche per capire come e contro chi procedere).

Per chi avesse necessita' di comunicare, volesse avere informazioni o semplicemente avesse il piacere di discutere dell'argomento, è attivo un forum.


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Massimo Cavazzini

Ultimo aggiornamento: 31/8/2002