Combattere lo spam

Come colpire gli spammer al portafogli

Approccio alternativo - Introduzione


La battaglia contro lo spam e' da sempre al centro dell'attenzione degli amministratori di sistema, dei provider, degli utenti Internet, dei governi nazionali e , in buona sostanza, di chiunque ha a cuore il buon funzionamento del sistema Internet. Lo spam e' spreco di risorse, tempo, denaro, banda: con l'obiettivo di eliminarlo, decine di persone in ogni parte del mondo spendono parte del loro tempo studiando le mail di spam, segnalandole alle Autorita' competenti, creando e gestendo black list che rendono inutilizzabili i domini degli spammer.

Negli anni, le tecniche per combattere lo spam si sono affinate, cosi' come sono migliorati i sistemi che gli spammer utilizzano per inondare le caselle di posta elettronica di ignari utenti con KB di materiale non sollecitato. Programmi antispam, filtri, blacklist, abusedesk e pressioni politiche: sino ad oggi, i metodi comuni per la segnalazione di una mail contenente spam sono stati questi.Questi metodi, efficaci solo se esiste la collaborazione dei provider, permettono di impedire agli spammer ulteriori abusi. Non e' pero' raro che un dominio chiuso per spamming rinasca dopo qualche minuto, ospitato da un nuovo provider. Le segnalazioni, in buona sostanza, danno fastidio allo spammer, ma spesso non sono in grado di bloccare chi davvero ha deciso di basare la propria attivita' commerciale sullo spam.

Con l'avvento della legge sulla protezione dei dati personali e del decreto legislativo che regola la pubblicita' a distanza, l'Italia ha concesso agli utenti della rete due ulteriori strumenti di difesa dallo spam. La novita' vera dell'approccio alternativo nella battaglia allo spam e' il coinvolgimento del lato economico: il metodo ha come obiettivo una sentenza che, in tempi brevi, causi danni economici rilevanti agli spammer, senza richiedere sforzi economici rilevanti per chi combatte lo spam.


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Massimo Cavazzini

Ultimo aggiornamento: 11/5/2002